ARCHITETTURE APUANE. PASSATO, PRESENTE, FUTURO
AAPPF
Architectural Heritage Conservation and Valorization
Architecture and Project
Information Communication Technologies
Design and Sustainable Innovation
Territories, Ecosystem and Landscape
2022-2025
RICERCATORI STRUTTURATI DIDA
Andrea Innocenzo Volpe
ALTRI RICERCATORI UNIFI
Edoardo Cresci
PARTNERS
Comune di Camaiore
ENTE FINANZIATORE
ASSOCIAZIONE CULTURALE MARGIDEM, COMUNE DI CAMAIORE, FONDAZIONE CASSA RISPARMIO LUCCA
ERC
SH8_4 Museums, exhibitions, conservation and restoration
SH8_6 Architecture, design, craft, creative industries
SH7_7 Cities; urban, regional and rural studies
SH8_3 Cultural studies and theory, cultural identities and memories, cultural heritage
SDG
RESPONSABILI DELLA RICERCA
Andrea Innocenzo Volpe

Il paese delle ombre, riqualificazione del borgo di Gombitelli in museo a cielo aperto, 2022-2025.

Gombitelli è sito fra Lucca e la Versilia; il suo isolamento ne ha preservato il dedalo di case e stretti vicoli e il suo status di isola linguistica. Abbandonato dopo la peste del 1348, fu ripopolato attorno alla metà del XV secolo grazie a una migrazione di genti provenienti dal nord Italia che vi portarono la lavorazione del ferro battuto e un dialetto studiato da numerosi linguisti. 

Oggi Gombitelli si presenta come un borgo-dormitorio, dimenticato come la misteriosa ‘lingua’ parlata oggi da pochissimi anziani. In questo scenario si inserisce il progetto di musealizzazione del paese con case ornate dagli antichi strumenti fissati sulle facciate a guisa di meridiane senza quadrante le cui ombre misurano un tempo ciclico e immutabile. I ‘crevini’, gli scarti della lavorazione del ferro usati come rinforzi delle murature delle case, sono evidenziati da una serie di cornici dipinte che trasformano le vie del paese in una galleria di quadri astratti. 

Le campiture di colore azzurro evidenziano anche i punti di contemplazione del paesaggio. Foyer del museo a cielo aperto, l’ex-scuola elementare diviene il punto di partenza del percorso di visita. Un pattern decorativo di antiche parole del dialetto perduto è dipinto sulle facciate dell’edificio, trasformandolo in monumentale epigrafe. Il progetto è attualmente in corso di realizzazione.