L'architettura della nuova mobilità. Firenze Smart Mobility
Architecture and Project
Design and Sustainable Innovation
2018-2020
RICERCATORI STRUTTURATI DIDA
Claudio Zanirato
ERC
SH8_6 Architecture, design, craft, creative industries
SH7_9 Energy, transportation and mobility
SH7_8 Land use and planning
SH7_6 Environmental and climate change, societal impact and policy
LS8_1 Ecosystem and community ecology, macroecology
SDG
RESPONSABILI DELLA RICERCA
Claudio Zanirato

Così come l'auto ha plasmato la città del XX secolo con tutte le sue distorsioni, i nuovi sistemi di mobilità del millennio potrebbero ridefinire l'uso dello spazio urbano con una nuova e più equilibrata impronta. La nuova mobilità ci potrebbe permettere di ridurre drasticamente la mole ed il numero totale di veicoli in circolazione (con l'intercambio, la modularità e l'uso continuo di questi) e di liberare vaste aree di città, per esempio gli spazi di parcheggio onnipresenti, per essere destinati ad altri usi (inverdimenti), e le aree di servizio-rifornimento all'auto (ridimensionate nel numero) impiegate anche come hub di recapito capillare di merci. Nuova mobilità non significa solo innovazione tecnologica, ma anche cambiamento degli stili di vita, delle modalità di trasporto e dei servizi, delle modalità di fare impresa e governo del bene comune, rappresentato dallo spazio urbano e dalle infrastrutture di servizio, annesse e connesse.

Anche le città più consolidate trarranno vantaggi sostanziali dalla nuova mobilità: un caso studio applicato all'intera area urbana di Firenze dimostra le potenzialità di questa rivoluzione già in atto. Nell'applicazione del caso fiorentino, si possono ipotizzare tre distinti scenari occupazionali interconnessi e interscalari, su cui agire: l'autostrada/tangenziale, le aree di servizio carburante urbano, l'attraversamento urbano del fiume Arno.