Il progetto di ampliamento del cimitero nasce dalla necessità di dotare il complesso esistente di nuovi loculi e edicole funerarie e si sviluppa nella porzione nord del camposanto, nella fascia di pertinenza, profonda venticinque metri che giace, in pendenza, oltre il muro di testata del blocco settentrionale.
L’idea è quella di concepire l’addizione volumetrica come un nuovo recinto che, a causa della ridotta dimensione in profondità del lotto, esso risulta compresso.
Il modello tipologico a cui il progetto fa riferimento è la porzione meridionale, trapezoidale, dell’antico impianto ottocentesco, costruita sul piede del monte Corsegno ove la stecca dei loculi a monte assolve alla funzione di muro di sostegno alla spinta del terreno e quella a valle, che ospita le cappelle private semipogee, costituisce il blocco di contenimento del piano basamentale di campagna.
Fedele alla tradizione costruttiva del luogo secondo la quale la forma dell’architettura consegue a quella del paesaggio, il recinto si assesta sull’orografia del terreno disponendosi ed articolandosi su due piani di calpestio, uno a monte e l’altro a valle.
L’impianto planimetrico è una doppia U, posta a delimitare e proteggere una corte rettangolare a cielo aperto dove lo spazio superiore, ricavato per sterro, è circoscritto dal blocco dei loculi e quello a quota inferiore dal corpo di fabbrica delle edicole funerarie.