All’interno della Sagrestia nuova, Michelangelo ha fissato nelle tombe dei Medici il ciclo della vita, scolpendo il Giorno, la Notte, l’Aurora, il Crepuscolo. Nell’equilibrio tra finito e non finito, architettura e scultura si contendono la rappresentazione del concetto di caducità dell’esistenza: buio e luce, morte e vita, rendono palese il tormento di Michelangelo maturo.
La nuova uscita del Museo delle Cappelle Medicee si compone di due soli elementi: il blocco parallelepipedo di perimetrazione e copertura della scala, e la seduta, di dimensione analoga, posta al centro della piccola piazza.
La differenza di quota tra il piano delle tombe e il piano della città è il tema centrale del progetto. Il blocco principale, disposto parallelamente al muro della Sagrestia nuova, ha origine nel piano interrato ospitante le antiche mura di Firenze e il nuovo bookshop ed emerge di 3.50 m dal piano della piazza, costituendosi come un blocco chiuso verso il Canto dei Nelli, trasparente verso la sommità celeste e aperto verso la Cappella dei Principi.
Nella piazza la seduta, come il coperchio rimosso di un avello, contribuisce a coinvolgere gli edifici storici posti al perimetro.
Realizzati in Travertino di Rapolano a superficie opaca, i manufatti dialogano con discrezione coi grandi volumi della Chiesa, della Sagrestia Nuova, della Cappella dei Principi, mediandone il raccordo con la città.